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Palermo. Siamo in una delle periferie sociali della città. Un gruppo di ragazzi di origine africana con @Giocherenda porta tessuti, lavoro, giochi cooperativi e inclusione. Ne abbiamo parlato col vicepresidente @Jppdiawara #lavoro #sartoria

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Giocherenda, dall’Africa giochi e tessuti per l’inclusione sociale

L’associazione composta da ragazzi migranti ha lanciato anche una call per cercare nuovi sarti

PALERMO. “Giocherenda significa in sostanza solidarietà, significa la gioia di fare insieme”. Bandiougou Diawara presenta così Giocherenda, un’associazione nata da ragazzi migranti nel centro storico di Palermo, in un territorio che è una periferia sociale. Dopo diversi anni di attività, questa realtà si è insediata in questo tessuto sociale, rendendo i propri strumenti – tessuti e stoffe – strumenti di inclusione sociale. “Siamo dei giovani rifugiati che abbiamo deciso di metterci assieme per cercare di creare qualcosa, di portare qualcosa nel nuovo contesto in cui abitiamo. Quindi, abbiamo creato dei giochi cooperativi, non competitivi, in modo tale da mettere le persone insieme – stranieri e italiani”.

I ragazzi hanno anche aperto una sartoria, dopo aver vinto un bando con alcune associazioni italiane, per portare i tessuti dall’Africa direttamente in modo da aiutare anche il commercio locale e trasformali in tante cose utili per le persone del posto. “La gente viene soprattutto per Giocherenda perché ormai è un marchio che appartiene a questo tessuto sociale e unisce le persone. Poi rifornisce di quello che c’è qui dentro”. Giocherenda recentemente ha anche lanciato una call per cercare nuovi sarti. “Il nostro obiettivo è quello di mettere più persone insieme, affiancarle. Cerchiamo persone che abbiano voglia di fare e mettersi in gioco. Noi siamo pronti a insegnare loro delle competenze”. Ecco l’appello: “Anche se non sai fare qualcosa, vieni da Giocherenda! Noi te lo insegniamo e diventerai un attore di Giocherenda!”.

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